I router più moderni e in particolare i sistemi mesh sono configurabili anche servendosi di un’apposita app installabile sui dispositivi Android e iOS.
Le app sono spesso ignorate dai più esperti e dagli utenti che sono abituati da tempo a impostare modem router, router, access point, ripetitori WiFi e switch accedendo alle rispettive interfacce di amministrazione web.
Le app per la gestione del router e della rete locale possono invece rivelarsi davvero molto utili al fine di monitorare cosa accade sulla LAN e risolvere eventuali problemi che dovessero manifestarsi.
Un’app come ASUS router disponibile per Android e per iOS è compatibile con una vasta gamma di dispositivi della società taiwanese e permette ad esempio di stabilire a colpo d’occhio quali client stanno generando più traffico dati in downstream e in upstream.
Toccando l’icona Dispositivi in basso si accede alla lista dei dispositivi collegati con il router: l’app mostra il nome di ciascuno, l’indirizzo IP privato utilizzato (assegnato in modo statico o dinamico) e la modalità di collegamento. L’ultima icona a destra indica in particolare se il dispositivo risulta connesso al router mediante cavo Ethernet oppure via WiFi (sui 2,4 o 5 GHz).
In corrispondenza dei client che stanno scambiando dati si vedranno apparire due valori in Mbps: si tratta della banda occupata rispettivamente in downstream e in upstream.
In caso di problemi di congestione si può abilitare la funzione Quality of Service (QoS) sul router in modo da limitare la banda che ciascun dispositivo (oppure device specifici) possono impegnare anche a seconda del profilo scelto, del protocollo, della tipologia di traffico.
Non solo. Direttamente dall’app, toccando il simbolo del divieto (il primo a sinistra), si può temporaneamente scollegare dalla rete un client che stesse affossando le prestazioni dell’intera LAN.
Selezionando il nome di un dispositivo quindi attivando l’opzione Limitatore larghezza di banda si può forzare il device a non occupare più del taglio di banda specificato, sia in downstream che in upstream.
Si può anche impostare un profilo QoS “ad hoc” (ad esempio streaming o gaming) e controllare l’indirizzo MAC della scheda di rete Ethernet o WiFi.
Nel caso dell’app router ASUS la schermata principale dà un’indicazione sulla topologia della rete indicando, nel caso dei sistemi mesh, quanti nodi si stanno utilizzando e quanto siano posizionati correttamente. In caso di connessione debole al router principale la linea diventa gialla mentre è di colore verde continua o tratteggiata quando è buona od ottima.
Il valore limite nel caso dei sistemi mesh ASUS è -80 dBm in termini di potenza del segnale per il collegamento di backhauling in modalità WiFi ma non si dovrebbero superare comunque i -70 dBm per non sperimentare prestazioni degradate con i client collegati al nodo più lontano dal router.
Sempre nel caso dei sistemi mesh è possibile ottenere la lista dei dispositivi collegati a ciascun nodo. Una funzione che permette di fare qualche test prestazionale sui dispositivi lanciando uno speed test esterno alla LAN e interno alla rete locale per verificare le velocità di trasferimento dati tra client.
Le altre funzioni di monitoraggio integrate nell’app permettono di verificare il traffico in tempo reale, sia la banda occupata dai dispositivi connessi via cavo sia quella impegnata dai dispositivi WiFi.
Grafici come quello rappresentato in figura confermano che i dispositivi collegati alla LAN stanno occupando al massimo la banda disponibile (in questo caso in downstream) oppure che è configurato qualche tipo di bandwidth cap lato provider Internet, sul router o lato applicativo.
Senza accedere al pannello di amministrazione del router lo smartphone diventa un prezioso strumento per fare diagnosi in tempo reale sul comportamento della rete locale con la possibilità di intervenire direttamente in punta di dita per correggere eventuali problemi.
Va tenuto presente che le app per la gestione del router tendono a suggerire all’utente di attivare la gestione remota. In questo modo è possibile monitorare la rete locale con lo smartphone anche quando si fosse lontani da casa o dall’ufficio.
Di solito sconsigliamo di attivare la gestione remota del router perché così facendo si aprirebbe una porta in ingresso che potrebbe restare tranquillamente chiusa collegandosi ad esempio attraverso un server VPN.