Dopo due anni di lavoro (ne parlammo per la prima volta a maggio 2018: Cos’è IO (io.italia.it): come funziona e come migliorerà i rapporti con la pubblica amministrazione) l’app Io diventa scaricabile e installabile da parte di tutti i cittadini interessati, disponibile sia in versione Android che iOS.
Voluta dal Governo italiano e sviluppata sotto la guida del Team per la Trasformazione Digitale, l’app Io è uno strumento col quale si vuole stabilire una linea di contatto diretta tra cittadini e Pubblica Amministrazione.
Io vuole essere un mezzo di semplice utilizzo per ricevere in un unico posto tutte le comunicazioni provenienti dagli enti pubblici, un tool per pagare comodamente tributi e sanzioni usando carte e conto corrente (grazie anche al supporto per la lettura dei codici QR e il saldo veloce degli avvisi ricevuti in forma cartacea), per restare aggiornati sulle scadenze imminenti.
L’applicazione consente di accedere ai servizi erogati da enti pubblici nazionali e locali: si può essere avvisati in prossimità di una scadenza (ad esempio dai servizi anagrafici per il rinnovo della carta d’identità), sapere quando va effettuato un pagamento (dai servizi scolastici per la mensa o dall’ufficio tributi per la TARI), per ricevere notifiche in casi particolari (i.e. allerte della Protezione Civile).
Gli sviluppatori di Io tengono a rimarcare come l’app si basi su una piattaforma aperta e opensource: gli enti pubblici possono interfacciare i loro database con Io in maniera tale da offrire servizi sempre nuovi al cittadino con l’obiettivo di mettere al centro proprio quest’ultimo. A questo proposito, è interessante consultare la roadmap che ha portato al rilascio dell’app Io e i cenni ai futuri sviluppi del progetto.
Si sa già che, ad esempio, oltre alle carte di credito già supportate, Io diverrà presto compatibile con strumenti di pagamento quali Bancomat Pay, PayPal e Satispay.
Inoltre, entro fine luglio 2020 debutterà la sezione Documenti all’interno della quale ciascun cittadino potrà conservare i propri documenti (certificati, ricevute, documenti d’identità,…).
Come usare l’app Io
Per accedere a Io e iniziare a usare l’applicazione, basta installarla dagli store ufficiali di Android e iOS.
A installazione conclusa, si potrà effettuare l’autenticazione con SPID (vedere SPID, come funziona davvero e a che cosa serve) o con CIE (Carta d’Identità Elettronica).
Abbiamo verificato che in questa fase l’app risulta ancora un po’ lenta nelle fasi di autenticazione dell’utente ma la buona notizia è che oltre un PIN per la protezione dell’accesso è possibile usare anche lo sblocco mediante la verifica dell’impronta digitale (sugli smartphone dotati dell’apposito sensore).
Peccato che siano ancora pochi gli enti pubblici che ad oggi hanno aderito a Io: Città di Torino, Comune di Milano, Comune di Palermo, Roma Capitale e altri comuni più piccoli (Bagnacavallo, Collecchio, Felino, Garbagnate Milanese, Montechiarugolo, Ripalta Cremasca, Sala Baganza, Valsamoggia) oltre ad ACI.
L’app Io risulta comunque molto utile in prospettiva perché inverte il flusso delle informazioni: non è più il cittadino che deve cercare le scadenze imminente e gli strumenti per effettuare i pagamenti ma è la Pubblica Amministrazione a informarlo per tempo. Ciò che è importante, però, è che la piattaforma Io venga al più presto adottata da tutti gli enti pubblici, non soltanto nazionali ma anche locali: diversamente verrebbe a crearsi un quadro confuso in cui parte degli strumenti risulterebbero accessibili tramite app mentre altri attraverso canali più tradizionali. Una mancata integrazione che non permetterebbe al cittadino di avere il massimo controllo sui suoi rapporti con la Pubblica Amministrazione.