Android Pay, diversamente rispetto a quanto si ipotizzava nei mesi scorsi sarà il successore di Google Wallet. Il servizio, come spiegato alla Google I/O dai tecnici della società d’Oltreoceano, consente di trasformare il proprio dispositivo mobile in un borsellino elettronico.
La società di Larry Page e Sergey Brin sta facendo un gran lavoro per riunire sotto il nuovo ombrello di Android Pay gli operatori di telefonia mobile, gli istituti di credito ed i negozianti.
Per pagare con Android Pay basterà avvicinare lo smartphone al terminale contactless del venditore: l’app penserà al resto previa conferma della transazione da parte dell’utente. Non c’è nemmeno bisogno di avviare un’applicazione specifica.
C’è sempre il problema della scarsa diffusione dei POS compatibili NFC ma è un problema che Google conta di risolvere con la collaborazione di diverse società partner.
Il meccanismo funziona anche coi pagamenti online: basta fare clic su Buy with Android Pay per richiedere l’acquisto di merci e servizi.
Android Pay può essere a sua volta collegato alle proprie carte di credito oppure alle applicazioni fornite dalle banche.
Il servizio di Google garantisce la sicurezza grazie all’utilizzo di un sistema di token che evita la messa a fattor comune del proprio numero di carta di credito (non viene mai passato al venditore).
Come già accennato nell’articolo Android M: le novità presentate alla Google I/O, Android Pay dovrebbe arrivare in concomitanza con il rilascio della prossima versione del sistema operativo Android (Android M, appunto).