Anche l'altro cofondatore di WhatsApp, Jan Koum, abbandona l'azienda

Dopo l'addio di Brian Acton, Facebook - che aveva acquisito WhatsApp nel 2014 per la somma di 19 miliardi di dollari - deve incassare anche l'abbandono di Jan Koum, ai ferri corti con i vertici del social network in blu.

Dopo Brian Acton anche l’altro cofondatore di WhatsApp, Jan Koum, lascia l’azienda e abbandona Facebook. Secondo quanto riportano fonti vicine alle due società, Koum avrebbe dato forfait perché in forte disaccordo con alcune scelte legate alla gestione della privacy e degli algoritmi crittografici a tutela della riservatezza delle comunicazioni degli utenti.

Dopo l’acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook, concretizzatasi nel 2014 e dal valore di ben 19 miliardi di dollari, Koum aveva assicurato che l’app per la messaggistica istantanea sarebbe rimasta quella che tutti gli utenti conoscono, senza pubblicità e senza l’utilizzo di meccanismi che avrebbero potuto mettere in discussione la riservatezza dei dati.


Secondo le voci di corridoio, Facebook avrebbe proposto di “indebolire” il sistema di crittografia end-to-end (tutte le comunicazioni su WhatsApp sono oggi protette tra mittente e destinatario evitando che qualunque soggetto, Facebook compresa, possa risalire al loro contenuto) in modo da usare alcune informazioni per fare business e profilare meglio gli utenti.
Le prime tensioni si sarebbero create già quando Facebook ha sfruttato i numeri telefonici degli utenti registrati su WhatsApp per trarre nuove e ancora più dettagliate informazioni sulle reti sociali degli iscritti: WhatsApp non deve condividere i numeri di telefono degli utenti con Facebook.

Acton ha deciso di dare vita a una sua fondazione che proprio di recente ha finanziato l’app di messaggistica istantanea Signal (la preferita di Edward Snowden) investendovi 50 milioni di dollari. Proprio l’ideatore di Signal, Moxie Marlinspike, aveva collaborato con WhatsApp per l’integrazione dello stesso sistema di crittografia end-to-end.
Per il momento Koum ha invece dichiarato di volersi ritirare a vita privata mettendo temporaneamente da parte tutto ciò che ha a che fare con WhatsApp e la tecnologia in generale.

E sebbene Mark Zuckerberg si sia affrettato a elogiare il lavoro di Koum, l’addio del cofondatore di WhatsApp è un ulteriore evidente indizio di come il vento sia ormai cambiato.

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