Seguendo la scia di Google, anche Mozilla annuncia la sua contrarietà rispetto all’approvazione del nuovo trattato sulla regolamentazione della rete Internet. L’invito, così come quello di Mountain View, consiste nell’agire “dal basso” facendo sentire la propria voce: Mozilla “mette in discussione l’ipotesi che un “trattato globale vincolante” emanato dagli Stati membri in una conferenza a porte chiuse, possa essere benefico per il Web o per la società globale, dal momento che i suoi aspetti chiave sembrano puntare a un sostanziale aumento del controllo da parte dei governi“.
Così come sostiene Google (Google Take Action: contro le censure, per un web libero), il Web e la rete Internet in generale non possono e non devono essere risultato di un trattato ma di approcci collaborativi e aperti. È proprio grazie a tale pilastro fondamentale che il Web è potuto diventare un luogo aperto, stimolante e potente così come lo conosciamo oggi.
La conferenza indetta dall’ITU (International Telecommunications Union) a Dubai per quest’oggi potrebbe costituire una minaccia per la Rete e per la libertà d’espressione dei cittadini.
Così, mentre Google ha avviato una petizione su scala mondiale, Mozilla ha dato vita ad una serie di iniziative (vedere questa pagina) per sensibilizzare gli utenti sul problema ed indurre la politica a non prendere decisioni controproducenti per il futuro del Web.
Un incontro a porte chiuse, svolto nella più completa segretezza, è quanto di più sbagliato si potesse fare, spiega Mozilla facendo eco alle parole espresse nei giorni scorsi dai rappresentanti di Google.