Le stampanti 3D rappresentano la naturale evoluzione di quelle che utilizziamo abitualmente nelle nostre case e nei nostri uffici. Com’è facile intuire, le stampanti tridimensionali consentono di ottenere la riproduzione in 3D di un modello realizzato al computer con un normale software di modellazione. Grazie all’utilizzo delle stampanti 3D, diviene possibile assemblare tra loro più “pezzi” realizzati impiegando materiali differenti, con diverse proprietà fisiche. Per ottenere oggetti tridimensionali da una stampante 3D sono oggi disponibili diverse metodologie che si distinguono fra loro per le modalità con cui sono costruiti i vari strati che vanno a comporre gli oggetti.
La stampa 3D apre scenari sconfinati e si rivelano soluzioni interessantissime soprattutto in ambito aziendale e professionale. Partendo da un file prodotto utilizzando un software CAD, si possono stampare modelli in scala di vetture, aerei, macchine di ogni genere, edifici. Si può così arrivare ad ottenere un oggetto che è la fedele riproduzione di quanto si realizzerà in produzione.
Negli ultimi anni il costo delle stampanti 3D è talmente crollato che Amazon ha appena deciso di aprire una sezione del suo store appositamente dedicata a questi prodotti, ad accessori e materiali. Collegandosi con quest’indirizzo è possibile consultare il già ricco catalogo della società di Jeff Bezos: tanti i modelli di stampanti 3D disponibili con un prezzo variabile tra 1.099 dollari e 3.000 dollari.
Contemporaneamente, alcuni stati d’Oltreoceano stanno iniziando a regolamentare l’utilizzo delle nuove stampanti. Sì, perché tra lo sconfinato numero di possibili utilizzi, le stampanti 3D possono essere utilizzate anche per costruirsi autonomamente delle armi. La città di New York, da anni stretta nella morsa della criminalità, ha così deciso di vietare l’utilizzo delle stampanti 3D per la produzione di armi da fuoco. Anche la pubblicazione in Rete dei file che consentono di stampare tali oggetti viene espressamente proibita. Lo stesso MEGA, servizio recentemente lanciato da Kim Dotcom, ha provveduto alla rimozione dei file dal servizio di storage online.