AlphaGo Zero: l'intelligenza artificiale di Google DeepMind impara da sola

I tecnici di DeepMind hanno presentato una nuova versione dell'intelligenza artificiale usata in passato per sconfiggere i campioni (umani) del gioco Go, famosissimo in estremo-oriente. AlphaGo Zero ha migliorato da sola le sue capacità divenendo di fatto insuperabile.
AlphaGo Zero: l'intelligenza artificiale di Google DeepMind impara da sola

Vi ricordate quando Google DeepMind annunciò che l’intelligenza artificiale utilizzata per migliorare le traduzioni del servizio Translate aveva di fatto inventato una nuova lingua in proprio (L’intelligenza artificiale Google ha inventato una sua lingua)?

In quell’occasione la scoperta meravigliò anche i tecnici di DeepMind perché quanto accaduto era qualcosa di inatteso.
Questa volta, invece, AlphaGo Zero ha fatto esattamente quanto ci si era prefissi: la nuova versione dell’intelligenza artificiale Google usata per giocare a Go, antichissimo e complesso gioco “da tavolo” cinese, è riuscita a migliorare il comportamento del predecessore divenendo pressoché imbattibile.


Grazie alla rete neurale alla base del funzionamento di AlphaGo Zero, l’intelligenza artificiale ha approfondito autonomamente i comportamenti da tenere durante il gioco sconfiggendo per 89 a 11 l’AlphaGo che aveva battuto il campione del mondo di Go, Ke Jie: L’intelligenza artificiale Google batte il campione di Go: 3-0.

La sfida tra macchine si è tenuta dopo che la nuova AlphaGo Zero era stata lasciata compiere un periodo di “autoaddestramento” lungo 40 giorni.
La grande novità è che il comportamento di AlphaGo Zero non è stato in alcun modo influenzato da direttive “umane”: i tecnici di Google DeepMind hanno semplicemente impostato le regole del gioco lasciando poi la rete neurale lavorare in totale autonomia.

AlphaGo Zero utilizza una sola rete neurale grazie alla quale il sistema è divenuto ancora più efficiente e solido.

Si è partiti da un gioco sconfiggendo gli umani “senza se e senza ma” ma adesso la vera sfida per Google DeepMind è quella di riutilizzare la tecnologia messa a punto per fare scoperte epocali in tema di farmaci, per l’individuazione di cure per le patologie più aggressive, per approfondire il funzionamento dei meccanismi biologici e per individuare materiali innovativi.

L’intelligenza artificiale di Google, insomma, si irrobustisce iniziando da un gioco per aspirare a fini più alti e ancor più ambiziosi.

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