Il “pentolone” di Google è perennemente in ebollizione. A distanza di poco tempo si sono susseguite nuove indiscrezioni su alcune novità che riguardano il colosso di Mountain View: la prima riguarda il mondo “mobile” mentre la seconda quello della televisione e dell'”entertainment”.
Di “Native Client” avevamo già parlato a suo tempo. Si tratta di un ambizioso progetto al quale stanno lavorando i tecnici di Google che mira a ridurre od addirittura azzerare il divario tra le applicazioni web e quelle interamente operanti sul singolo personal computer. Con “Native Client“, Google intende rendere possibile l’esecuzione di codice nativo x86 all’interno di un browser web senza però far pagare lo scotto in termini di sicurezza. Speciali strumenti di programmazione ed un sistema di monitoraggio integrato in “Native Client” sono stati studiati per mettere in sicurezza lo storicamente rischioso processo legato al download di codice eseguibile dalla rete Internet.
Con un annuncio reso nelle scorse ore, Google ha spiegato come la tecnologia “Native Client” sia già in grado di creare codice compatibile con i processori ARM. Tutti i dispositivi portatili (telefonini, tablet ed altri device) basati su CPU ARM (ben note per i bassi consumi in rapporto alle prestazioni offerte) potranno quindi eseguire applicazioni “Native Client“. Secondo quanto dichiarato dai tecnici dell’azienda, gli eseguibili “Native Client” riusciranno quasi ad eguagliare le prestazioni del codice nativo, sia su piattaforma x86 che ARM.
A beneficio degli sviluppatori, Google sta anche “confezionando” una versione portabile di “Native Client“: il progetto è ancora allo stato embrionale ma se ne prevede, in futuro, il rilascio sotto forma di prodotto opensource.
C’è un altro progetto, del quale non si conoscono ancora molti dettagli, che sta destando parecchio interesse: Google potrebbe presto sbarcare nel mondo della TV modificandone le regole e le modalità di fruizione. L’offerta del colosso di Mountain View si incentrerebbe su un “set-top box“, apparecchio elettronico destinato ad aggiungere numerose funzionalità al televisore, sviluppato in collaborazione con aziende del calibro di Intel, Sony e Logitech.
Il “set-top box” di Google poggerà sul sistema operativo Android e su una serie di applicazioni che permetteranno di interagire, ad esempio, dal salotto – mediante un telecomando – con tutti i servizi messi a disposizione online. I tecnici di Google svilupperanno una versione del browser Chrome “ad hoc” dal momento che quelle attualmente rilasciate non risultano compatibili con Android. Il dispositivo per la “Google TV” si baserà su un processore Intel Atom.
La “Google TV” consentirà di “navigare” in Rete, di accedere ai vari social network, di visualizzare e condividere album fotografici su Picasa, di migliorare l’esperienza su YouTube e così via.
Già diverse aziende hanno iniziato ad impiegare il sistema operativo Android in dispositivi pensati per esser collegati al televisore. Designato per operare sui processori ARM, alcune società stanno “portando” il sistema operativo su altre architetture quali MIPS ed Intel x86.
La novità della “Google TV” è molto importante perché contribuirà ad unire due mondi, quello della televisione e quello del web ancor oggi estremamente distanti. Già alcuni osservatori parlano di “TV intelligente”, che si fa scegliendo liberamente il proprio palinsesto preferito. Sebbene vi siano sul mercato numerosi “set-top box“, questi non hanno mai raccolto un grande interesse tra gli utenti, ha osservato Van Baker, analista di Gartner. Forse i tempi sono oggi finalmente maturati per una vera convergenza web-TV?
I portavoce di Google non hanno rilasciato, almeno per il momento, alcun commento.