Com’è noto, prima di attivarsi e analizzare i comandi vocali avanzati dall’utente, Amazon Alexa resta sempre in attesa del suo nome. Certo, se avete qualcuno in casa che si chiama Alessia le attivazioni indesiderate dell’assistente digitale si sprecheranno.
Stando al contenuto di una richiesta di registrazione di brevetto presentata negli Stati Uniti da Amazon, Alexa potrebbe restare costantemente in ascolto, prima ancora di “sentire” la parola magica di attivazione.
In molti hanno subito “drizzato le antenne” paventando la possibilità di andare incontro a rischi inutili e bollando la scelta della società di Jeff Bezos come un’inutile ingerenza in fatto di privacy.
Amazon insiste che l’unico modo per mettere l’assistente digitale integrato nei suoi dispositivi smart è usare il termine Alexa, pronunciato ad alta voce. Ma non si esclude che in futuro qualcosa possa cambiare.
Nel testo del brevetto si legge infatti che gli utenti potrebbero strutturare le frasi anche nella forma “Riproduci un po’ di musica, Alexa” oppure “Fammi ascoltare della musica, Alexa, i Beatles per favore“.
Il fine ultimo appare quello di rendere più naturali le conversazioni con l’assistente digitale di Amazon e stando a quello che si legge, il termine Alexa dovrebbe comunque essere pronunciato.
C’è da dire che nel corso del tempo Alexa è stato al centro di qualche incidente non da poco: Alexa, Amazon invia erroneamente le registrazioni vocali di un altro utente. Tanto che un gruppo di maker ha lanciato Project Alias, una protezione per i dispositivi basati su Alexa e Google Assistant che “rende sordi” gli assistenti digitali tutte le volte che non devono ascoltare le conversazioni e i suoni ambientali: Google Home e Amazon Alexa ficcanaso? Project Alias li rende sordi quando non sono utili.
Kaspersky ha commentato la notizia osservando che “data la quantità di informazioni sensibili scambiate tra le confortevoli mura di casa, Amazon sarebbe in grado di accedere a un enorme mole di informazioni personali, informazioni che sarebbero di grande valore per i criminali informatici e i responsabili delle minacce. Se i dati non sono protetti in modo efficace, una violazione dei sistemi di Amazon potrebbe avere un forte effetto a catena sulla sicurezza dei dati e sulla privacy di un gran numero di persone“.
Nella nota emessa dalla società russa si sostiene che se Amazon dovesse abbracciare la soluzione descritta nel brevetto, “i consumatori dovranno essere messi al corrente delle implicazioni possibili oltre che essere informati sulla tipologia di dati raccolti, il loro utilizzo e la possibilità di scegliere se partecipare o meno a questa raccolta dati. Amazon potrebbe sostenere che l’analisi dei dati memorizzati ha lo scopo di rendere i dispositivi più intelligenti ma nell’odierna era digitale, tali informazioni potrebbero essere utilizzate in modo sbagliato, anche da parti fidate“.
Kaspersky fa inoltre presente che ci sono molte differenze tra l’archiviazione locale temporanea delle frasi (che ha come scopo principale quello di determinare se la parola che attiva il comando è stata utilizzata) e la conservazione di massa dei dati per lunghi periodi o in modo permanente. E ciò anche se il processo di ascolto è legittimo e i consumatori sono consenzienti.
Amazon aveva recentemente rivelato la compatibilità di Alexa con 60.000 dispositivi di 7.400 differenti produttori: Amazon Alexa è compatibile con 60.000 dispositivi di migliaia di produttori.