A dispetto della pandemia da Coronavirus la maggior parte delle aziende tecnologiche stanno continuando a pianificare il loro futuro perché è bene non accumulare troppi ritardi e farsi trovare impreparati.
Le nuove architetture Intel Amber Lake e Meteor Lake dovrebbero vedere la luce, rispettivamente nel 2022 e 2023. Della prima abbiamo già avuto modo di parlare all’inizio di marzo (Alder Lake: Intel si ispira alla filosofia big.LITTLE di ARM per i processori del futuro) spiegando come gli ingegneri di Intel si siano evidentemente ispirati alla soluzione adottata nei più recenti SoC ARM per controbattere alla crescente pressione esercitata dalla rivale AMD.
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Dopo una serie infinita di “ottimizzazioni” del processo a 14 nm, il 2022 dovrebbe segnare un anno di svolta per Intel. Per allora dovrebbe finalmente debuttare un processore a 10 nm per i sistemi desktop, con le CPU di 12esima serie.
Si tratterà dei processori Alder Lake basati sui nuovi core con microarchitettura Golden Cove e caratterizzati dall’utilizzo di un socket enorme, pari a 45 x 37,5 mm (LGA 1700) con l’inserimento, in almeno un modello, di 8 core ad alte prestazioni e di 8 core per gli utilizzi più “ordinari”. Una vera e propria pietra miliare che segnerà il lancio per Intel del suo primo processore MCM (multi-chip module) per sistemi desktop.
Sempre lato desktop, già l’anno seguente i 10 nm dovrebbero lasciare il posto ai primi processori dell’azienda di Santa Clara interamente realizzati ricorrendo alla litografia ultravioletta estrema (EUV) a 7 nm. Questi ultimi si chiameranno Meteor Lake e costituiranno la base per la serie numero 13 dei processori Intel (il core LGA 1700 dovrebbe rimanere invariato e rimanere condiviso con gli Alder Lake).
Al momento non ci sono altri dettagli disponibili ma quasi certamente i Meteor Lake abbracceranno le memorie DDR5 e l’interfaccia PCIe 5.0.
È evidente quindi che gli sforzi che Intel sta compiendo con i nuovi Comet Lake-S e Rocket Lake-S vanno inquadrati in un periodo di transizione che l’azienda sta vivendo al fine di riorganizzarsi al meglio in ottica futura: Intel potrebbe passare direttamente ai 7 nm per i processori di fascia più alta.