Quando si acquista un nuovo smartphone una delle prime impostazioni da mettere a punto è quella relativa alla configurazione APN (Access Point Name).
Gli APN sono punti di accesso sulla rete dati dell’operatore mobile che consentono di scambiare informazioni in rete. Sono gateway tra una rete mobile accessibile ad esempio in tecnologia 4G/LTE o 5G e un’altra rete di computer, la rete Internet pubblica.
L’APN viene utilizzato per trovare l’indirizzo IP corretto con cui il dispositivo client dell’utente deve essere identificato sulla rete, determinare se è necessario l’utilizzo di una rete privata, scegliere le impostazioni di sicurezza e così via.
Una configurazione errata degli APN non impedisce di effettuare e ricevere chiamate ma impedisce l’invio e la ricezione di pacchetti attraverso la rete mobile.
Se la configurazione degli APN non fosse corretta ci si può eventualmente collegare alla rete Internet solo via WiFi ma non attivando la connessione dati dell’operatore di telefonia mobile.
Differenze tra APN degli operatori
Alcuni operatori di telecomunicazioni mettono a disposizione diversi APN. Ad esempio gli APN TIM sono ibox.tim.it
, wap.tim.it
e unico.tim.it
.
Inizialmente l’idea (e questo tipo di approccio era effettivamente utilizzato in passato…) era quella di differenziare la gestione del traffico dati sulla base della tipologia di offerte: usando un particolare APN dal dispositivo mobile, certe tipologie di traffico venivano bloccate mentre venivano consentite tutte le altre. Da abbonamenti pensati per tablet e PC, invece, non veniva applicato alcun tipo di filtro (ad esempio rispetto al traffico VoIP).
Complice anche l’approvazione di regole più stringenti a livello nazionale ed europeo, la differenziazione tra APN è via via venuta meno.
Di fatto, quindi, usare l’uno o l’altro APN non fa ormai più differenza tranne in alcuni casi particolari. Suggeriamo comunque di fare sempre riferimento alle condizioni economiche e tecniche dell’offerta dati sottoscritta.
APN TIM, Vodafone, Wind, Tre, Iliad e degli altri operatori mobili italiani
Di solito, quando si inserisce la SIM in un nuovo smartphone, si dovrebbe ricevere un SMS contenente i parametri per la corretta configurazione degli APN.
Sui dispositivi Android, è comunque possibile procedere autonomamente portandosi nella sezione Reti mobili delle impostazioni quindi su Nomi punti di accesso.
Di solito tutte le configurazioni APN per abilitare la connessione dati in mobilità necessitano di soli due parametri: APN e Tipo APN oltre a un nome identificativo per il punto di accesso che può essere scelto arbitrariamente.
Gli altri valori possono essere lasciati sulle impostazioni di default, compreso MCC su 222.
Nel campo APN si deve invece introdurre uno dei valori sotto riportati, a secondo dell’operatore mobile prescelto:
TIM: ibox.tim.it
– MNC su 01
Vodafone: mobile.vodafone.it
– MNC su 01
WINDTRE: internet.it
– MNC su 50
Iliad Italia: iliad
– MNC su 50
Fastweb Mobile: apn.fastweb.it
– MNC su 08
Poste Mobile: wap.postemobile.it
– MNC su 33
Tiscali Mobile: tiscalimobileinternet
– MNC su 01
Coop Voce: internet.coopvoce.it
– MNC su 53
Kena Mobile: web.kenamobile.it
– MNC su 07
Ho Mobile: web.ho-mobile.it
per la navigazione da smartphone; internet.ho-mobile.it
per la navigazione in tethering – MNC su 10
Very Mobile: internet.it
– MNC su 50
Spusu Mobile: web
– MNC su 50
Lycamobile: data.lycamobile.it
– MNC su 50
Optima Mobile: wap.optima.it
– MNC su 10
Nel campo Tipo APN introdurre sempre il valore default,supl,dun
Queste informazioni, separate da virgole, indicano quali servizi erogati tramite l’APN dell’operatore di telefonia si intendono usare:
default
indica il servizio predefinito Web ovvero la navigazione Internet.mms
per la gestione dei MMS, ormai superati.supl
geolocalizzazione GPS assistita via IPwap
connessione Internet minimale riservata ai vecchi cellulari, ormai superata.dun
consente di condividere la connessione dati con altri dispositivi collegati con lo smartphone. Il telefono si trasforma in una sorta di modem router.
Per utilizzare il dispositivo mobile come modem router e accedere alla rete Internet sfruttando la connessione dati dell’operatore di telefonia mobile da altri device come portatili, convertibili, tablet, altri smartphone e così via, è spesso necessario specificare esplicitamente la stringa dun
.
Ecco perché consigliamo di inserire sempre default,supl,dun
come Tipo APN.
In un altro articolo abbiamo visto cosa fare se il tethering WiFi non funziona su Android.
Una cosa è l’attivazione dell’hotspot WiFi sullo smartphone: questa operazione consente ad altri dispositivi fisicamente nelle vicinanze di collegarsi con il telefono in modalità wireless. Un’altra è l’abilitazione del tethering WiFi che permette di condividere la connessione dati con i dispositivi collegati all’hotspot WiFi.
Come abbiamo accennato in precedenza, è comunque essenziale verificare che l’operatore di telecomunicazioni consenta effettivamente il tethering WiFi e la condivisione della connessione dati con altri dispositivi client.