Con l’arrivo di ChatGPT Search, il motore di ricerca di OpenAI, Google sembra avere a che fare con un nuovo e temibile concorrente. Ma come si comporta il nuovo arrivato rispetto al dominatore incontrastato del settore?
Questa è la domanda che si è posto Eric Enge, professionista specializzato nel contesto della disciplina nota come search engine optimization (SEO). Enge ha testato 62 query, mettendo a confronto il risultato tra quanto proposto dai contendenti.
ChatGPT Search si affida all’Intelligenza Artificiale per cercare informazioni sul Web, mentre Google fa (almeno per ora) ampio utilizzo dei suoi complessi algoritmi. Questi approcci diversi creano risposte molto diverse, che l’esperto ha voluto confrontare.
Basandosi su un precedente studio di SparkToro, che suddivideva i tipi di query in base all’intento degli utenti, il professionista ha analizzato le ricerche, utilizzando alcune domande come:
- Ha restituito informazioni accurate?
- Non sono state omesse informazioni importanti?
- Le risposte mostrano punti deboli?
- Ha fornito informazioni di follow-up appropriate?
- Qual è stata la qualità delle risposte?
Con voti per ognuno di questi parametri.
Nella categoria di query informazionali ha vinto Google, conquistando un punteggio medio di 5,83 punti contro i 5,19 del motore di ricerca proposto da OpenAI. Di fatto, big G ha dimostrato di essere ancora il re dei search engine quando si tratta di fornire informazioni accurate, anche se il concorrente non ha di certo sfigurato nel confronto.
ChatGPT Search e Google: la sfida tra motori di ricerca
La vera differenza tra i due contendenti si è però verificata con le query transazionali.
In questo caso, mentre ChatGPT Search si è fermato a una media di 3,81, con Google che invece ha raggiunto 6,44 punti, dimostrandosi migliore quando si trattano prodotti e servizi.
Anche il confronto per quanto concerne ricerche locali, dunque riguardanti attività commerciali e negozi, il motore di ricerca più esperto ha dimostrato di essere un paio di gradini avanti. Google ha infatti ottenuto una media di 6,25 punti contro gli appena 2 di ChatGPT Search.
Un’altra analisi di Enge ha riguardato la differenza di contenuto proposto nelle pagine dei risultati (Search Engine Results Page). Qui la proposta di OpenAI ha dimostrato tutta la sua potenza, vincendo con una media voto di 3,25 contro l’1 di Google.
D’altro canto la struttura stessa delle risposte di ChatGPT Search è indirizzata maggiormente sul discorsivo, mentre le SERP Google si limitano a una lista di siti utili per soddisfare la query. Il nuovo motore di ricerca ha mostrato un altro passo quando si tratta di presentare più definizioni e interpretazioni per parole ambigue, fornendo maggiore chiarezza agli utenti.
Così come sottolineato da Enge, questa ricerca ha comunque un grosso limite: 62 query rappresentano un campione molto piccolo e, dunque, questo risultato è solo una vaga indicazione sui rapporti di forza tra le due piattaforme.