Era il 31 marzo 1951 quando negli Stati Uniti fu presentato il primo computer commerciale della storia: si chiamava UNIVAC I (Universal Automatic Computer I) e fu realizzato per effettuare il monitoraggio del fenomeno del baby boom ovvero il marcato aumento della popolazione che si registrò Oltreoceano in quegli anni.
UNIVAC I fu infatti installato presso lo United States Census Bureau, l’anagrafe centrale degli Stati Uniti, esattamente 70 anni fa con la consegna dell’ingombrante elaboratore che vide protagonisti gli ingegneri J. Presper Eckert e John Mauchly, inventori e realizzatori materiali del progetto.
Il debutto ufficiale avvenne alcune settimane più tardi, il 14 giugno dello stesso anno, con un interesse – per il dispositivo – che fu subito crescente.
UNIVAC I era grande quanto un armadio, pesava ben 13 tonnellate, consumava 125 kW e funzionava alla velocità di 2,25 MHz. Poggiava il suo funzionamento su 5200 valvole tubolari installate nel processore, poteva effettuare 455 moltiplicazioni per secondo e immagazzinare fino a 1000 stringhe nella memoria al mercurio.
Ogni elemento della memoria poteva contenere due istruzioni, un numero a 11 cifre e segni o 12 caratteri alfabetici.
UNIVAC I fu acquisito da General Electric, società privata che lo impiegò nella sua fabbrica di elettrodomestici di Louisville per la gestione dei libri paga dell’azienda e per il sistema di controllo degli inventari dei magazzini. Il prezzo di vendita di un singolo esemplare potrebbe essere quantificato tra 1 e 1,3 milioni di euro odierni.
Primeur, multinazionale italiana protagonista del settore della Data Integration, sottolinea quanto l’anniversario odierno sia importante: il 31 marzo 1951, per la prima volta nella storia, si usò il termine “automatica” per riferirsi all’elaborazione dei dati. Essi, sia numeri che lettere, erano immagazzinati e letti da un’unità a nastro metallica, senza bisogno di inserire i programmi manualmente.
UNIVAC I ha di fatto “anticipato l’evoluzione che avrebbe poi preso il nome di Data Integration. Si tratta del complesso processo di assimilazione, mappatura, spostamento e trasformazione dei dati. Oggi la digitalizzazione ha portato a un’esponenziale crescita della mole di dati che le aziende devono saper gestire in modo efficace e rapido“, commenta Primeur. “UNIVAC I è stato sicuramente il precursore di questo movimento che oggi è fondamentale per gestire l’operatività delle grandi aziende del settore pubblico e privato“.
Il 4 novembre 1952 per la prima volta nella storia un computer riuscì a prevedere la vittoria alle elezioni presidenziali di Dwight D. Eisenhower con un margine di errore dell’1%. Da quel momento l’opinione pubblica statunitense iniziò a prendere davvero coscienza dell’importanza della macchina tanto che UNIVAC divenne allora la parola più comune per indicare i computer.
E dire che Presper Eckert e Mauchly finirono sull’orlo della bancarotta poiché il finanziamento ricevuto dal Census Bureau ammontava ad appena 400.000 dollari mentre il costo totale di progettazione e costruzione dell’UNIVAC I arrivò a toccare il milione di dollari.