Insieme ad iOS 17, annunciato un po’ di tempo in anticipo, Apple ha ufficializzato la nuova serie iPhone 15. Mentre i primi fortunati si apprestano a ricevere durante questo day one i loro melafonini, c’è chi riflette sulle loro funzionalità, soprattutto dopo le prime recensioni pubblicate su YouTube.
Stando anche al parere degli utenti Android in merito, potrebbero esserci delle funzionalità che renderebbero il sistema operativo di Google molto più interessante. Sì, in poche parole anche questa volta sono spuntate fuori 6 cose che Android dovrebbe rubare agli iPhone.
Ecco cosa Android dovrebbe prendere in prestito da iOS dopo il lancio degli iPhone 15
Ci sono 6 aspetti molto interessanti che a bordo di un dispositivo Android potrebbero far comodo a centinaia di milioni di persone. Questi appartengono già ai nuovi iPhone e quindi alla piattaforma iOS, ma Google farebbe bene a prendere esempio.
Supporto
Quando si acquista un iPhone, gli utenti hanno il diritto a più anni di supporto software. Questo significa che fino a cinque anni dopo l’uscita di quel terminale, ci saranno nuovi major update da scaricare, trovandosi sempre al passo con i tempi.
I dispositivi Android invece hanno diritto solo a tre aggiornamenti del software importanti.
Pulsante Azione
L’unica azienda che ha fatto qualcosa di simile al tasto azione visto sui nuovi iPhone 15 Pro e Pro Max è OnePlus, con un bottone a tripla corsa.
Molti utenti però hanno riferito di non utilizzare questa soluzione, per cui potrebbe essere un’ottima idea anche per Android inserire un unico tasto programmabile che, con l’animo versatile del robottino verde, potrebbe diventare ancora più funzionale di quello pensato da Apple.
Widget organizzati
Il re assoluto dei widget è sicuramente Android, con Apple che per anni ha solo potuto osservare da spettatore. Ora che l’azienda di Cupertino già da qualche anno riesce ad implementare questa feature, lo fa in maniera eccezionale.
C’è infatti la possibilità di accumulare più widget all’interno di un unico punto, quasi come fosse una cartella. Si possono scorrere per scegliere quelli di cui si ha bisogno in base alle proprie abitudini quotidiane.
Al momento solo Samsung sembrerebbe averla aggiunta rapidamente alla sua interfaccia One UI, con Android che non l’ha ancora integrata come funzione nativa.
Centro di controllo
La classica sezione dove è possibile disattivare ed attivare alcune opzioni che tutti gli utenti Android sono abituati a vedere da anni non è all’altezza del centro di controllo degli iPhone.
La situazione è cambiata da quando Google ha deciso di creare dei riquadri unificati riservati ai pulsanti rapidi. Anche la regolazione della luminosità su Android risulta un po’ complicata siccome c’è un piccolo cursore orizzontale che compare e scompare senza essere presente in maniera fissa.
È chiaro che c’è il vantaggio di poter avere molti più collegamenti rapidi su Android, ma nel frattempo iOS ha dimostrato di essere più immediata: i suoi collegamenti rapidi nel centro di controllo sono giusti, pensati e utili al pubblico.
Condivisione, trasferimento e continuità
Quando gli utenti di Apple giustificano la loro moltitudine di dispositivi contrassegnati dal brand con l’ecosistema, hanno ragione. C’è poco da dire: la continuità che un iPhone, un iPad, un MacBook e tutta la catena di device di Cupertino riescono a tenere è impressionante.
Uno dei classici esempi riguarda il copia e incolla: basta selezionare una porzione di testo sul MacBook e copiarla per poi prendere l’iPhone, sbloccarlo ed incollare lì il contenuto.
Si tratta solo di una delle tante funzionalità che Android in generale potrebbe prendere in esame per i suoi dispositivi. Quanto detto in questo breve paragrafo è il filo conduttore che porta proprio al prossimo.
Ecosistema compatto e funzionale
Ormai quasi tutti i produttori di smartphone hanno il loro ecosistema che unisce insieme software ed hardware, ma nessuno riesce a farlo meglio di Apple. La selezione di dispositivi è davvero molto ampia e tutti lavorano insieme completandosi a vicenda diventando indispensabili.
Se abbiamo appena parlato della grande continuità che ogni device garantisce, non si può negare che ad esempio gli AirPods funzionino meglio con l’hardware di un iPhone, di un iPad o di un MacBook.
Inoltre c’è da ricordare che abbinando ad esempio le cuffie ad uno di questi dispositivi, automaticamente anche gli altri potranno ritrovarli pronti all’uso, senza nuovo abbinamento necessario.
E se lo facesse anche Android? Probabilmente potrebbe essere una bella spina nel fianco per Apple, che però negli ultimi anni ha saputo mostrare tutte le sue capacità.