5G TIM: 2 Gbps su rete live con l'utilizzo delle frequenze sui 26 GHz

TIM raggiunge il traguardo dei 2 Gbps in fase di trasferimento dati su rete 5G "live" utilizzando le frequenze sui 26 GHz.

TIM ha annunciato il raggiungimento di un importante traguardo: utilizzando le frequenze sui 26 GHz in grado di abilitare nuovi servizi ad alta velocità e bassa latenza, i tecnici dell’operatore sono riusciti a trasferire dati al ritmo di 2 Gbps su “rete live”.

Nel suo comunicato ufficiale, TIM parla di “onde millimetriche”: in realtà, come abbiamo visto nell’approfondimento 5G: cosa cambia nell’utilizzo delle frequenze, per lo spettro tra i 30 e i 300 GHz si potrebbe parlare di onde millimetriche (mmWave) perché la lunghezza d’onda varia tra 1 e 10 millimetri.

L’ex monopolista ha comunque conseguito l’eccellente risultato usando un terminale (CPE) di Askey RTL0200 che supporta il Modem-RF System 5G di Qualcomm Snapdragon X50.
Proprio grazie alla collaborazione con Qualcomm ed Ericsson, TIM ha potuto sfruttare al meglio i 200 MHz di banda acquisiti in licenza dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) nell’ambito della gara per l’assegnazione delle frequenze sui 26 GHz ai quali si aggiungono ulteriori 200 MHz (il cosiddetto “club use” previsto in asta ovvero la facoltà, riservata agli assegnatari delle frequenze 5G, di utilizzare l’intera banda di 1 GHz laddove non utilizzata dagli altri soggetti).

Le performance registrate oggi potranno essere significativamente incrementate nel corso del 2020 quando l’operatore sarà in grado di utilizzare uno spettro ancora più ampio, fino a 1 GHz.

Per la loro capacità di raggiungere velocità nell’ordine dei Gigabit al secondo, le frequenze sui 26 GHz sono adatte allo sviluppo dei servizi 5G Fixed Wireless Access (FWA), sia nelle aree non ancora raggiunte dalla banda ultralarga con accesso da postazione fissa, sia per la realizzazione di coperture indoor 5G “dedicate”. Caratteristiche abilitanti, inoltre, per nuovi scenari di Industria 4.0 basati su servizi ad altissima velocità, bassissima latenza e massimo livello di sicurezza e affidabilità.

L’importante risultato conseguito da TIM si fonda su una soluzione standard 3GPP Non Stand Alone (NSA) in grado di far interagire device e componenti di rete di fornitori diversi e di aggregare la rete 4G con quella 5G attualmente già implementata nella banda a 3,7 GHz.

TIM si è aggiudicata alcune tra le migliori frequenze 5G messe a disposizione dal MISE in asta stanziando un investimento di 2,4 miliardi di euro per l’acquisizione delle licenze sulle tre diverse bande (700 MHz, 3,7 GHz e 26 GHz). La banda dei 3,7 GHz, sulla quale TIM dispone di 80 MHz totali, ha permesso all’azienda di sviluppare la copertura 5G nel 2019 con l’obiettivo di raggiungere 120 città, 200 destinazioni turistiche e 245 distretti industriali entro il 2021. Sono stati messi in cantiere, inoltre, più di 200 progetti specifici per le grandi imprese.

L’operatore avvia quindi da oggi l’utilizzo delle bande di frequenza sui 26 GHz mentre lo spettro sui 700 MHz (10 MHz in uplink e 10 MHz in downlink) sarà disponibile dal 1° luglio 2022 con la riorganizzazione delle frequenze fino ad oggi impegnate per le trasmissioni del digitale terrestre: DVB T2, cos’è e cosa cambia con la nuova tecnologia.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti