Come conferma l’agenzia ANSA, TIM ha scelto di non invitare Huawei a partecipare alla gara per la fornitura delle apparecchiature necessarie per il dispiegamento della rete mobile 5G. I nomi che invece “saranno della partita” sono realtà quali Cisco, Ericsson, Nokia, Mavenir e Affirmed Networks, quest’ultima recente acquisizione di Microsoft.
Huawei, com’è noto, è da tempo nell’occhio del ciclone con l’azienda che ha sempre fermamente negato qualunque tipo di legame con il governo cinese mentre, dall’altra parte, gli Stati Uniti che hanno vietato alle società d’Oltreoceano di stringere nuovi accordi con l’azienda fondata da Ren Zhengfei e il Dipartimento della Giustizia che ha aperto formalmente un’indagine: Huawei accusata del furto di proprietà intellettuale da parte del Dipartimento della Giustizia.
L’Europa ha invece scelto di muoversi con cautela optando per una dettagliata e puntuale analisi degli eventuali rischi: L’Europa mette nero su bianco i rischi legati all’implementazione delle reti 5G.
La scelta del gruppo Telecom Italia viene descritta come meramente industriale ma in molti stentano a scorgere motivazioni politiche.
Le accuse di un monitoraggio diffuso sulle comunicazioni in essere nei Paesi occidentali da parte di Huawei (su ordine delle autorità cinesi) non sono mai state provate ma anche nazioni come il Regno Unito sembrano comunque voler proseguire sulla strada della massima intransigenza. In Francia, invece, gli operatori di telecomunicazioni sarebbero stati “solamente” invitati dall’agenzia che si occupa della sicurezza nazionale a evitare la scelta di apparecchiature per il networking a marchio Huawei.
Certo è che la decisione di TIM in Italia (riproposta anche in Brasile) è destinata a pesare molto perché di fatto esclude dalla gara per il 5G un concorrente sempre particolarmente agguerrito in termini di costi delle sue apparecchiature.
È di qualche giorno fa la pubblicazione dell’analisi di Oxford Economica cha ha stimato un aumento dei costi tra il 9% e il 29% per l’implementazione della rete 5G in Italia nel caso di un’esclusione di Huawei. Risultato? L’accesso alle reti mobili di quinta generazione potrebbe costare di più (con le spese aggiuntive che si riverserebbero inevitabilmente sulla clientela finale) ed entro il 2023 saranno molti di meno gli italiani in grado di usare una connessione 5G.