Ieri TIM, Qualcomm ed Ericsson hanno effettuato la prima videochiamata 5G standard in Europa su banda millimetrica (mmWave). Per la dimostrazione è stato utilizzato un prototipo di terminale supportato dal modem 5G Qualcomm Snapdragon X50, avvalendosi delle componenti di rete messe a disposizione da Ericsson.
Con l’utilizzo dello spettro di banda delle onde millimetriche si potranno allestire antenne di piccola dimensione (con una copertura di 50-100 metri) che permetteranno il trasferimento dati fino a 10 Gbps e in futuro addirittura fino a 1 Tbps: 5G, cos’è, come funziona e quando i terminali saranno compatibili.
Sebbene quando si parla di onde millimetriche o banda mmWave si faccia riferimento alla banda dei 60 GHz, per il 5G – in Italia – saranno per il momento utilizzate frequenze più basse ma comunque molto più elevate rispetto a quelle attualmente adoperate nelle comunicazioni radiomobili. L’asta indetta dal Ministero dello Sviluppo Economico ha infatti assegnato ai vari operatori l’utilizzo della porzione di spettro compresa tra 26,5 e 27,5 GHz, 1.000 MHz che saranno sfruttati per offrire la connettività 5G a prestazioni elevate con antenne di piccole dimensioni (small cell) a livello locale – vista la difficoltà di superare gli ostacoli – e all’interno degli edifici.
In ottica front/backhaul si possono creare connessioni punto-punto in condizioni di perfetta visibilità tra le antenne ottenendo velocità anche molto superiori a diversi Gigabit per secondo (soluzione piuttosto conveniente dal punto di vista dei costi e delle prestazioni su distanze fino a 5-10 chilometri rispetto all’uso della fibra ottica).
Quella posta da TIM, Qualcomm ed Ericsson è una nuova pietra miliare lungo il percorso che porterà all’uso commerciale della tecnologia 5G mmWave in Europa in tempi brevi.
Durante l’evento, che ha visto l’apertura a Roma dell’Innovation Hub dedicato al 5G sono stati mostrati i primi smartphone compatibili 5G, insieme alle prime soluzioni e servizi utilizzabili sulla nuova rete mobile ultraveloce.
Tante le applicazioni che sono state presentate per mostrare le potenzialità del 5G: un’autovettura a guida remota, la visita a distanza di musei e l’esame delle opere d’arte ivi esposte grazie alla realtà virtuale, il controllo a distanza di robot industriali, sistemi per il controllo tattile remotizzato, videogiochi interattivi multiplayer in realtà aumentata.
Nei locali del TIM Innovation Hub di Roma, ad esempio, sono stati posizionati gli strumenti per guidare un’auto in modalità remota mentre la vettura era stata fisicamente posizionata a Torino, negli spazi esterni del TIM Open Air Lab.
Usando la tecnologia 5G su rete TIM, si è dimostrato come la macchina potesse essere controllata senza difficoltà, grazie anche ai dati ricevuti in tempo reale dai diversi sensori, telecamere e radar installati sull’auto.
“Questa applicazione dimostra come il 5G sarà presto una tecnologia dirompente per l’intero sistema dei trasporti, in grado non solo di abilitare il trasporto autonomo controllato a distanza, ma anche di gestire intere flotte di veicoli con una modalità più efficiente“, si legge in una nota congiunta diramata da TIM e Qualcomm.