Parlando di “rete realtime“, Vodafone ha annunciato quest’oggi l’accensione delle prime antenne 5G in cinque città italiane. Dal prossimo 16 giugno tutti i clienti dell’operatore di telefonia mobile che hanno attivato un’offerta commerciale “5G Ready” o che lo faranno nelle prossime settimane potranno essere tra i primi a provare le prestazioni velocistiche e i benefici della connettività mobile a banda ultralarga di quinta generazione.
Chi non utilizza un piano tariffario “5G Ready” potrà comunque eventualmente attivare l’opzione Vodafone 5G Start a 5 euro al mese.
Ovviamente, per beneficiare della connettività ultrabroadband 5G bisognerà possedere uno smartphone compatibile: 5G, cos’è, come funziona e quando i terminali saranno compatibili.
Vodafone suggerisce di scegliere tra i seguenti terminali dotati di modem 5G: Xiaomi Mi Mix 3 5G, LG V50 ThinQ 5G e Samsung Galaxy S10 5G.
Stando a quanto dichiarato da Vodafone la velocità in downstream sarà in condizioni ottimali fino a 10 Gbps e nel giro di qualche mese la latenza dovrebbe attestarsi sui 5 ms.
Aldo Bisio, amministratore delegato di Vodafone Italia, ha anticipato che l’obiettivo dell’azienda è di coprire 100 città in tecnologia 5G entro fine 2021.
Il numero uno di Vodafone ha fatto riferimento agli enormi passi in avanti che il 5G permetterà di compiere: si è parlato delle tante applicazioni in termini di realtà virtuale, aumentata e mista, degli sbocchi sul versante Internet delle Cose e robotica, dell’Industria 4.0, della sanità e dell’istruzione.
I dispositivi collegati alla rete Internet, aggiungiamo noi, cresceranno in modo esponenziale nei prossimi anni. Accanto allo sviluppo della rete in fibra ottica e delle tecnologie per realizzare reti di nuova generazione “a prova di futuro”, il 5G rappresenta un’opportunità cruciale perché consente di allestire collegamenti radio ultraperformanti tra antenne posizionate in perfetta visibilità ottica con un notevole risparmio in termini di costi rispetto alla fibra.
Basti pensare che per i sistemi 5G si parla di “massive MIMO“: si potranno usare ben 128 canali spaziali per stabilire vari link in parallelo invece di un solo collegamento tra sorgente e destinazione ampliando enormemente l’ampiezza di banda disponibile.