Il 18 luglio Intel ha festeggiato i primi 50 anni dell’azienda fondata da Robert Noyce e Gordon Moore: Processori Intel: 50 anni di storia.
Nell’occasione, Murthy Renduchintala, Group President & Chief Engineering Officer di Intel, ha voluto offrire una prospettiva su come evolverà il computing, con nuove sfide e opportunità.
Il mezzo secolo che Intel si è messa alle spalle è stato segnato da profondi cambiamenti in ambito informatico e tecnologico: l’avvento del PC, della rete Internet e, più di recente, del cloud.
Il computing è destinato a tradursi in molteplici forme e a evolvere verso fattori di forma completamente nuovi. Dovrà innanzi tutto adattarsi ai paletti che vengono imposti dalla necessità di ridurre al minimo i costi delle apparecchiature nonché alle condizioni ambientali. Su alcune tipologie di dispositivi il software sarà sempre in esecuzione, costantemente “in ascolto” e impegnato nella gestione di attività ben specifiche.
I computer lavoreranno sempre più all’unisono, spiega Renduchintala, interagendo con i dispositivi e le reti vicine così come con data center fisicamente situati a migliaia di chilometri di distanza, regolando il proprio funzionamento in accordo con quello degli altri device.
Il settore automotive farà la parte del leone: Intel Mobileye sta già provando a innovare con la sua tecnologia per la guida assistita già installata in 27 milioni di veicoli in tutto il mondo.
Ogni singola auto potrà ricevere informazioni dagli altri veicoli e distribuire a sua volta mappe aggiornate, ad alta risoluzione, sulla struttura delle strade e sugli eventuali pericoli rilevati.
Per incrementare l’affidabilità dei mezzi a guida autonoma e la fiducia nelle loro abilità, Intel Mobileye ha proposto un modello aperto, utilizzabile anche dagli altri player dell’industria, per facilitare l’adozione delle scelte più sicure da parte di ogni veicolo di nuova generazione.
Già nel 1965 il cofondatore di Intel Gordon Moore scrisse che l’integrazione di più dispositivi avrebbe, in futuro, portato a benefici incredibili. La visione di Moore si è concretizzata e oggi Intel, come molte altre aziende, hanno la possibilità di integrare dispositivi diversi sul piano delle funzionalità, dell’architettura, dei costi, della potenza e del processo produttivo.
Renduchintala spiega che è fondamentale che Intel continui a innovare in cinque aree di cruciale importanza:
– Tecnologie innovative. In un mondo in cui il valore è sempre più creato dalla combinazione intelligente di tecnologie a sé stanti, nuove idee e investimenti su vari portafogli di proprietà intellettuali porteranno sono la strada verso il successo. Una delle aree più promettenti è quella legata alle tecnologie per la visione artificiale. Anche se Intel continuerà ovviamente a investire sui processori, sia quelli ad elevate prestazioni che le versioni più compatte e a basso consumo energetico, sulle memorie ultraveloci, sullo storage e sulle tecnologie 5G.
– Architetture ed ecosistemi avanzati. L’intelligenza artificiale sarà quasi onnipresente nei processi utilizzati a vari livelli nel corso del prossimo decennio. Intel sta mettendo a punto tecnologie e software aperti che permetteranno di favorire la nascita di un ecosistema basato sull’intelligenza artificiale: esso consentirà di anticipare i bisogni, godere di nuovi punti di vista e derivare automaticamente informazioni utili dai dati.
Ecco quindi che il lavoro degli ingegneri di Intel si sta concentrando sui processori per le reti neurali, sui circuiti FPGA personalizzabili e sull’integrazione delle soluzioni per l’intelligenza artificiale nelle piattaforme già esistenti.
Lo scorso anno Intel ha collaborato con Google su Tensorflow, con Amazon su MXNet oltre che su Caffe per ottimizzare le prestazioni nelle attività di deep learning.
– Nuovi formati per il packaging. Intel sta da tempo lavorando su nuove tecniche di progettazione e produzione che permetteranno di realizzare processori capaci di garantire le performance di un PC particolarmente prestazionale con un assorbimento energetico paragonabile a quello di un device mobile ultra-efficiente.
Il packaging dei processori saprà adattarsi alle diverse necessità e porterà a una ventata di novità di grande interesse anche per i data center.
– Nuovi modelli per il computing. Il traguardo cui sta guardando Intel, come altri “big” dell’industria, è ovviamente il quantum computing. Grazie ai nuovi computer quantistici sarà possibile gestire e risolvere problemi estremamente difficoltosi da affrontare con i sistemi computazionali di tipo tradizionale.
Ricorrendo alla tecnologie neuromorfiche sarà poi possibile simulare il comportamento dei neuroni del cervello umano ottenendo riscontri in tempo reale.
– Non trascurare mai la sicurezza. La presentazione e la diffusione di tecnologie e dispositivi sempre più complessi pongono nuove sfide sul tema della sicurezza. Intel sta promuovendo molteplici iniziative sia sul versante industriale che su quello accademico per verificare la presenza di eventuali vulnerabilità e rendere più sicura ciascuna piattaforma.
Soltanto lo scorso anno, Intel ha speso in ricerca e sviluppo 13 miliardi di dollari, l’equivalente di un terzo della spesa dell’intero comparto delle aziende che si occupano di semiconduttori.