Secondo Google i tempi sarebbero ormai maturi per tornare a commercializzare anche in proprio degli smartphone che recano sul dorso il marchio aziendale del colosso di Mountain View. Stando alle ultime indiscrezioni, Google potrebbe aprire un negozio online per la vendita diretta della sua nuova linea di prodotti a cuore Android facendo leva sul grande interesse che sta suscitando il servizio Play, il marketplace che in Italia è punto di riferimento non solo per il download e l’installazione di applicazioni per il sistema operativo del robottino verde ma anche, più di recente, per l’acquisto di e-book.
L’ultima versione di Android (5.0 “Jelly Bean“) sarà messa a disposizione, in anteprima, di cinque prodottori differenti che svilupperanno e realizzeranno in proprio nuovi modelli di smartphone e tablet con il marchio “Nexus“. Nell’operazione sarebbero coinvolte Samsung ed Asus mentre non si conoscono ancora i nomi delle altre società.
In molti ricorderanno l’accoglienza tipieda che all’inizio del 2010 fu riservata al “Nexus One“, il primo smartphone che fu presentato sul mercato con il marchio Google. Memore dell'”errore”, l’azienda fondata da Page e Brin sembra volerci riprovare, convinta da un lato che l’apertura di uno store online sia ormai da considerarsi come un’ottima fonte di business e dall’altro che, avviando una collaborazione con più produttori, lo stesso negozio potrà proporsi all’utenza con un’offerta notevolmente più ampia e sfaccettata.
Con la sua manovra, Google potrebbe voler anche ridurre il numero di dispositivi che fanno uso di versioni del sistema operativo direttamente derivate da Android (è il caso dell’apprezzato Kindle Fire di Amazon).
I device che Google commercializzerà saranno completamente liebri da qualsiasi vincolo d’utilizzo. In altre parole, una volta acquistati non dovranno essere obbligatoriamente usati con uno specifico operatore telefonico.
I primi dispositivi Android 5.0 “Jelly Bean” potrebbero essere già rilasciati nel corso del periodo estivo, dal mese di luglio in poi.
I detrattori sostengono che sia troppo presto e che una mossa del genere possa in qualche modo rappresentare un problema per l’intero ecosistema Android: se Android 4.0 ha avuto il grande merito di “unificare” il mondo degli smartphone con quello dei tablet, cercando di porre fine alla frammentazione che per lungo tempo è stato il tallone d’Achille del sistema operativo supportato da Google, “Ice Cream Sandwich” è ancora lontano dal godere di una buona fetta di mercato.