Correva l’anno 1975 quando Bill Gates e Paul Allen fondarono Microsoft (Gates aveva 19 anni, Allen 22). Per celebrare il quarantesimo anniversario, Gates ha inviato agli impiegati dell’azienda – di cui lui resta presidente onorario – una breve lettera con la quale non ha voluto ripercorrere le tappe che hanno segnato la storia di Microsoft quanto, piuttosto, guardare al futuro.
Nella sua concisa missiva, Gates spiega che nei prossimi 10 anni il mondo dell’informatica evolverà in maniera vorticosa, ad un ritmo mai visto prima ed aggiunge che sotto la guida del nuovo Satya Nadella, Microsoft si trova oggi ben posizionata sul mercato.
Gates è ottimista per il futuro della sua azienda: ha saputo rinnovarsi in tempo, si legge tra le righe, ha saputo cambiare pelle in maniera efficace ed ha in mano quegli strumenti che le permetteranno di imporsi.
È vero che negli ultimi anni Gates aveva fatto più di un passo indietro allontanandosi da Microsoft per seguire principalmente la fondazione senza scopo di lucro Bill & Melinda Gates, le cui attività sono incentrate sulla ricerca ed in particolare nella lotta all’AIDS, alla malaria nonché sul miglioramento delle condizioni di vita nel terzo mondo. Ma è anche vero che lo stesso Gates ha più volte fatto riferimento ad un suo ritorno in azienda.
Il co-fondatore di Microsoft, infatti, aveva rivelato che avrebbe dedicato un terzo del tempo a sua disposizione per vagliare progetti innovativi e contribuire all’incubazione di nuovi prodotti. Gates si dichiara entusiasta per i nuovi Cortana (Cortana sarà al servizio degli utenti di Windows 10; Cortana, anteprima in italiano. I comandi utilizzabili; Le novità Microsoft tutte incentrate su Windows 10), Skype Translator (Skype Translator al debutto con inglese e spagnolo) e HoloLens (HoloLens cambia il mondo circostante con gli ologrammi): i primi benefici di questi prodotti si vedranno a breve, spiega Gates.
In futuro, però, bisognerà fare in modo che tutti possano accedere all’utilizzo della tecnologia. “La tecnologia, ancor’oggi, non può essere utilizzata da un’ampia fetta di persone perché troppo complessa, costosa o, semplicemente, inaccessibile. Dobbiamo quindi pensare alle strategie che ci possano consentire di mettere la tecnologia nelle mani di tutti. (…) Il personal computing, ossia ciò che è possibile fare con i più moderni PC deve essere possibile da qualunque dispositivo“, ha scritto ancora Gates.