Il colosso industriale 3M Company ha confermato di aver disposto l’abbandono della produzione di sostanze chimiche conosciute con il nome di PFAS (sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate) entro il 2025.
Si tratta di composti che si sono diffusi in tutto il mondo a partire dagli anni ’50 e sono utilizzati per rendere resistenti ai grassi e all’acqua tessuti, carta, rivestimenti per contenitori di alimenti ma anche per la produzione di pellicole fotografiche, schiume antincendio, detergenti per la casa, padelle antiaderenti. Sono usati anche per la produzione di telefoni cellulari, semiconduttori e molto altro.
Le proprietà e le caratteristiche chimiche dei PFAS sono ritenute responsabili della contaminazione del suolo, delle acque e degli alimenti oltre che dell’insorgenza di patologie severe. Per questo motivo, come racconta Reuters, sono state avviate alcune azioni legali nei confronti di 3M e DuPont volte, al momento, al recupero dei costi di bonifica (peraltro ingenti in forza della complessità delle operazioni da porre in essere).
Come spiega ECHA, Agenzia dell’Unione Europea, le sostanze PFAS contengono legami carbonio-fluoro, tra i legami chimici più forti che si possono ottenere: per questo resistono alla degradazione, purtroppo anche quando vengono rilasciate nell’ambiente.
Due comitati scientifici europei dovrebbero pubblicare le loro valutazioni su possibili restrizioni dei PFAS nelle schiume antincendio a marzo 2023.
Gli investitori stanno chiedendo a gran voce l’abbandono definitivo dei PFAS promuovendo una transizione verso un’industria chimica più sostenibile.
Basti pensare che una cordata di investitori che complessivamente gestisce circa 8.000 miliardi di dollari in asset societari, ha chiesto formalmente a 54 aziende di porre fine all’utilizzo dei PFAS.
3M ha affermato che le sue vendite annuali di PFAS sono attualmente pari a circa 1,3 miliardi di dollari ed equivalgono al 3,7% dei ricavi del gruppo nel 2021 (35,4 miliardi).
Ad agosto 2022, l’amministrazione Biden ha dichiarato che proporrà di indicare per sempre alcune sostanze chimiche come pericolose vietandone ogni utilizzo. La novità sarà inserita nell’ambito del programma Superfund.
DuPont ha affermato che sta limitando l’uso delle sostanze PFAS alle “applicazioni industriali essenziali” e sta collaborando con i clienti per cercare alternative.