Esattamente 24 anni fa, il 15 dicembre 2000, segnò la fine di un’era per il mondo della grafica 3D. La storica 3dfx, pioniera nel segmento degli acceleratori grafici, dichiarò il fallimento, lasciando un vuoto incolmabile tra appassionati e professionisti del settore. Attraverso un comunicato stampa finale, 3dfx annunciò la vendita dei suoi marchi e asset a NVIDIA, con l’obiettivo di garantire “il miglior risultato possibile” per creditori, investitori e dipendenti. Nonostante la sua scomparsa, il mito di 3dfx continua a vivere tra i nostalgici e gli appassionati di hardware retrò.
L’ascesa fulminea di 3dfx: il debutto con Voodoo Graphics
Fondata nel 1994 da tre visionari, Gordon Campell, Gary Tarolli, Scott Sellers e Ross Smith, ex ingegneri della Silicon Graphics, 3dfx fece il suo ingresso nel mercato con la scheda Voodoo Graphics, un acceleratore 3D che cambiò radicalmente il panorama informatico dell’epoca. Lanciata sul mercato consumer dopo il COMDEX del 1996, questa scheda PCI, dotata di un chip da 500 nm a 50 MHz e 4 MB di EDO RAM, offrì una qualità visiva senza precedenti, riscontrabile ad esempio nei giochi 3D dell’epoca, come Doom e Quake.
La EDO RAM (Extended Data Out Random Access Memory) è un tipo di memoria DRAM introdotto negli anni ’90, progettata per offrire prestazioni superiori rispetto alla classica FPM (Fast Page Mode) RAM. La caratteristica principale della EDO RAM consisteva nell’abilità di accedere a nuovi dati senza dover disattivare il ciclo di lettura precedente, riducendo così i tempi di accesso.
La Voodoo Graphics era progettata esclusivamente per l’accelerazione 3D e richiedeva una scheda aggiuntiva per la gestione della grafica 2D. Nonostante questa limitazione, la combinazione della scheda con la rivoluzionaria Glide API portò a un netto miglioramento della qualità grafica e delle prestazioni.
Glide API era un’Application Programming Interface proprietaria sviluppata da 3dfx per sfruttare al massimo le capacità delle sue schede Voodoo. A differenza di API generiche come OpenGL e Direct3D, Glide offriva un set di funzionalità limitato ma mirato. I giochi dovevano essere specificamente sviluppati od ottimizzati per Glide, il che rappresentò un vantaggio iniziale per 3dfx, ma alla lunga divenne un limite, specialmente con l’ascesa di API universali come Direct3D di Microsoft.
I successi e le difficoltà: da Voodoo2 al declino
Dopo il travolgente successo della prima scheda Voodoo, 3dfx tentò di cavalcare l’onda con prodotti come Voodoo Rush nel 1997 e Voodoo2 nel 1998. Quest’ultima offrì innovazioni come il supporto SLI (Scan-Line Interleave), che permetteva di utilizzare due schede in parallelo per ottenere prestazioni ancora più elevate.
La concorrenza con aziende agguerrite come Matrox, ATI e, soprattutto, NVIDIA cominciò a minare il successo conquistato da 3dfx. Prodotti come Voodoo Banshee e Voodoo3, che combinavano accelerazione 2D e 3D, non si rivelarono convincenti rispetto alle proposte delle società rivali.
Così, a fine anni ’90, complici una serie di scelte sbagliate, 3dfx dovette “passare la mano”. L’acquisto del produttore di schede grafiche STB Systems si rivelò un disastro, così come l’acquisizione di Gigapixel, che non portò i risultati sperati. L’ascesa di Microsoft Direct3D e una disputa sui brevetti avviata con NVIDIA complicarono ulteriormente il quadro già complesso.
Nell’immagine in apertura campeggia il logo di Diamond Multimedia, uno dei principali partner di 3dfx negli anni ’90. Ha contribuito alla diffusione delle schede grafiche basate sui chip Voodoo. Non produceva i chip, ma progettava e commercializzava le schede grafiche che li utilizzavano. La Diamond Monster 3D fu una delle schede grafiche più popolari basate sul primo chip Voodoo Graphics di 3dfx.
Il lascito di 3dfx: un’eredità che vive tra gli appassionati
Con il fallimento, NVIDIA acquisì i brevetti e molti ingegneri di 3dfx, consolidando la sua posizione di leadership nel settore delle schede grafiche. Fu proprio la “festa” organizzata sulle ceneri di 3dfx che, secondo molti, ha determinato il successo senza confini arrivato negli anni a venire.
Nonostante la chiusura delle attività avvenuta prematuramente, il marchio 3dfx rimane una leggenda tra gli appassionati di hardware retrò. Le schede Voodoo sono oggi oggetti da collezione, con modelli rari come Voodoo5 6000 che raggiungono cifre astronomiche sul mercato dell’usato.
3dfx è stata una delle aziende più importanti e influenti nel panorama informatico di fatto introducendo il concetto di acceleratore grafico 3D dedicato. Ha creato un nuovo standard di fatto per la grafica in ambito gaming, spingendo altre aziende come NVIDIA e ATI a sviluppare soluzioni innovative.
Credit immagine in apertura: Fritzchens Fritz, CC0 1.0.