Il concetto di Plug-and-Play (PnP) nel sistema operativo Microsoft è stato introdotto ai tempi di Windows 95 ma è solamente con Windows 98 che l’azienda di Redmond volle compiere un deciso balzo in avanti permettendo il supporto e la connessione “a caldo” di un ampio ventaglio di dispositivi hardware.
Il PnP è una tecnologia che consente ai dispositivi hardware di essere collegati o scollegati da un sistema informatico in modo semplice e automatico, senza la necessità di configurazioni manuali complesse né, tanto meno, del riavvio della macchina. Quando un dispositivo PnP viene collegato a un sistema compatibile, quest’ultimo riconosce automaticamente il dispositivo, lo configura e lo rende disponibile per l’uso senza richiedere alcun intervento da parte dell’utente.
Il concetto di Plug and Play è stato introdotto inizialmente nei sistemi IBM PS/2 nel 1987 e successivamente è stato adottato in altri sistemi informatici, inclusi i sistemi basati su Windows come negli altri sistemi operativi.
La storica schermata blu di Windows 98 durante la presentazione del sistema operativo
Era il 20 aprile 1998 quando Bill Gates, durante un evento di presentazione in anteprima di Windows 98 al Comdex di Chicago (USA), stava illustrando con la collaborazione del fido Chris Capossela, oggi Chief Marketing Officer di Microsoft, le principali caratteristiche del nuovo sistema operativo. Windows 98 era considerato una piattaforma ormai matura, destinata ad essere lanciata ufficialmente a giugno 1998 (e così è stato).
Purtuttavia, quanto accaduto al Comdex 25 anni fa, resta ancora impresso nella nostra memoria. Gates e Capossela vollero dimostrare cosa era diventato il supporto Plug-and-Play e come facilmente era possibile collegare dispositivi di input esterni facendoli immediatamente riconoscere al PC.
Capossela ha quindi collegato uno scanner al PC Windows 98 e descriveva come il sistema avrebbe riconosciuto il dispositivo e iniziato a caricare i suoi driver in maniera del tutto automatica. Ebbene, facendo scattare subito un fragoroso applauso, la connessione dello scanner con il PC Windows 98 provocò la comparsa di una famigerata schermata blu (Blue Screen of Death, BSOD).
Sorridendo, Gates provò a “mettere una pezza” sull’accaduto esclamando: “questo deve essere il motivo per cui non abbiamo ancora distribuito Windows 98“: su YouTube è possibile vedere il momento, durante la celebre presentazione, in cui apparve la schermata blu.
Quanto verificatosi al Comdex ebbe subito un’eco planetaria evidenziando l’instabilità del software e i problemi di affidabilità di Windows 98 in quel momento. L’episodio ha messo in evidenza l’importanza di testare attentamente i prodotti prima delle presentazioni in pubblico rendendo di grande attualità il problema della complessità del software e dei sistemi informatici in generale.
Quali sono i motivi dello storico crash di Windows 98
Windows 98 non disponeva di un livello di astrazione hardware come Windows NT ed era molto più incline alla generazione di schermate blu a partire dal comportamento dei driver in uso. Dopo la metà degli anni ’90 nacque l’interfaccia USB e fu allora che vennero sviluppati e messi a punto i primi driver USB per Windows.
L’idea di caricare dinamicamente i driver sul dispositivo Windows era ancora relativamente nuova quindi non era del tutto escluso che potessero presentarsi problemi, dovuti all’immaturità della tecnologia, come quello evidenziatosi al Comdex.
In uno screenshot ad alta risoluzione di quel messaggio che ritrae il messaggio di errore contenuto nella schermata blu, si legge il riferimento a una eccezione 0E: esso si verifica nel momento in cui del codice in esecuzione sulla macchina vìola la memoria protetta (si tratta di un errore di pagina). La stringa CDFS (File System Compact Disc) fa ritenere che il problema si sia verificato durante il tentativo di recupero del driver dello scanner da un CD.
“Avanti veloce” fino ai giorni nostri, da fine 2020 destò qualche dubbio la nuova gestione del Plug-and-Play in Windows 10.