108 piccole nazioni si uniscono per condivisione sviluppo e formazione IA

Sviluppo e formazione IA condiviso tra diverse piccole nazioni per restare al passo con le superpotenze: ecco l'interessante progetto.

Grazie all’impegno dell’Infocomm Media Development Authority (IMDA) di Singapore e di vari ministeri del Ruanda, è stato presentato l’interessante progetto IA Playbook for Small States.

Stiamo parlando di un playbook realizzato per fornire una piattaforma unificata a 108 piccole nazioni attraverso cui, i vari paesi, possono condividere formazione e informazioni riguardanti l’Intelligenza Artificiale.

Il progetto tratta temi delicati come l’impatto sulla società e l’aspetto sicurezza riguardanti questa nuova tecnologia, consentendo anche a stati non particolarmente vasti di poter partecipare al boom dell’IA. Come affermato dall’IMDA durante la presentazione della piattaforma, il playbook in questione è concepito come un documento “vivo” che riunisce le esperienze e le strategie dei vari piccoli stati coinvolti nell’ambiziosa piattaforma.

Un playbook condiviso per promuovere lo sviluppo dell’IA negli stati più piccoli

Tenendo conto di come alcune grandi nazioni come Cina e Stati Uniti stiano investendo con decisione su questo settore emergente, questa iniziativa comune è mirata a colmare il divario rispetto lo sviluppo dell’IA, o perlomeno a limitarlo.

Tra le iniziative già illustrate nel contesto dell’ IA Playbook for Small States, per esempio, figura uno che coinvolge la Finlandia, con la diffusione di tale tecnologia nell’ambito di formazione e servizi pubblici. Un progetto pilota è stato proposto nella prima metà del 2024, utilizzando esclusivamente modelli LLM finlandesi. Così come accennato in precedenza, il playbook offre anche alcune soluzioni per limitare i rischi legati all’IA, con direttive che riguardano l’addestramento e la responsabilità dei singoli utenti che utilizzano gli strumenti.

L’aspetto legato allo sviluppo dei paesi nell’ambito dell’IA riguarda da vicino anche l’Italia, che rischia seriamente di essere relegata a un ruolo perlomeno secondario. A tal proposito, nel contesto europeo, la Francia sembra il paese con più startup che si focalizzano su questa nuova tecnologia.

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